Il Decreto Sostegni bis interviene sul fondo di garanzia per le PMI riportandolo alle condizioni pre-emergenza Covid. Cosa cambia a far data dal 1° luglio 2021? Analizziamo i casi delle mid cap e degli enti del terzo settore e quelli non commerciali…
Fondo di Garanzia per le PMI: cosa cambia dal 1° luglio 2021
Il “pacchetto liquidità” contenuto nel decreto legge Sostegni-bis (Decreto Legge 25 maggio 2021, n. 73) riporta il fondo di garanzia per le pmi alle condizioni pre-emergenza.
Significa vantaggi e svantaggi per i soggetti finanziabili.
Le misure di potenziamento del fondo erano arrivate con il decreto Liquidità (Decreto Legge 8 aprile 2020, n. 23 convertito dalla L. 5 giugno 2020, n. 40).
Ora il legislatore, a partire dal 1 luglio 2021, riduce la percentuale di copertura al 90% per i finanziamenti fino al tetto di 30 mila euro garantiti al 100% dallo Stato.
Previsto, però, un allungamento, da 6 a 10 anni, dei tempi di restituzione dei finanziamenti garantiti.
Per le nuove operazioni la garanzia scende dal 90 all’80% (eccetto per le imprese con dipendenti tra 500 e 5.000 garantiti da Sace).
Le mid cap, ossia le imprese con meno di 499 addetti, non potranno più accedere alla garanzia gratuita del Fondo Pmi, ma solo alla garanzia Sace.
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