Il cumulo delle agevolazioni sugli investimenti, rappresentati da aiuti di Stato, risulta complicato in quanto occorre considerare che possono sovrapporsi le intensità di aiuto previste fino al 2021 e quelle previste a partire dal 2022.
Gli inconvenienti nascono quando si provvede alla compilazione del modello CIM, dato che il software da utilizzare non consente di applicare il cumulo tenendo conto delle nuove misure di intensità di aiuto.
Il 2 dicembre 2021, con decisione C (2021) 8655 final, la Commissione europea ha approvato, per l’Italia, la Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.
La nuova Carta ridefinisce in parte le aree agevolate e introduce nuove misure massime di agevolazioni a finalità regionale, nel cui ambito rientrano, ad esempio, il bonus sud e il bonus ZES.
La presenza di differenti intensità di aiuto (fino al 31 dicembre 2021 e dal 1° gennaio 2022), da rispettare nei casi di cumulo di più aiuti di Stato, presenta alcuni inconvenienti nella compilazione dei modelli CIM, per i quali pare assolutamente opportuno un intervento risolutore da parte dell’Agenzia delle entrate.
Il cumulo delle agevolazioni fino al 31 dicembre 2021
Fino al 31 dicembre 2021 il cumulo delle agevolazioni non presentava alcun problema, né in merito alla individuazione dell’intensità massima di aiuto spettante, né in merito alla compilazione del modello CIM.
Per quanto riguarda le intensità massime di aiuto, queste sono quelle consentite dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2020 C (2014) 6424 final del 16 settembre 2014, come modificata dalla decisione C (2016)5938 final del 23 settembre 2016 che considera anche alcune aree dell’Abruzzo.
Tali misure sono quelle indicate nella tabella sottostante:
Regioni |
Piccole imprese |
Medie imprese |
Grandi imprese |
Campania |
45% |
35% |
25% |
Puglia |
45% |
35% |
25% |
Basilicata |
45% |
35% |
25% |
Calabria |
45% |
35% |
25% |
Sicilia |
45% |
35% |
25% |
Sardegna |
45% |
35% |
25% |
Molise |
45% |
35% |
25% |
Abruzzo |
30% |
20% |
10% |
Per quanto riguarda il secondo aspetto, relativo alla compilazione del modello CIM in caso di cumulo di più agevolazioni sullo stesso investimento, ugualmente non emergeva alcun problema.
Infatti, una volta barrata l’apposita casella nel frontespizio del modello, si abilita automaticamente l’obbligo di compilare l’apposito quadro D nel quale l’aiuto (diverso dal bonus sud e dal bonus ZES) doveva essere e, successivamente, veniva automaticamente riportato nel quadro B e precisamente, distinto per anno, nella casella “Altre agevolazioni/importo aiuto concesso o richiesto”.
In tal modo, il software per la compilazione del modello sottraeva automaticamente l’altro aiuto al fine di determinare, nel rispetto delle misure massime di intensità applicabili, il bonus sud o bonus ZES effettivamente spettante.
Per fare un esempio, se una piccola impresa avesse richiesto, per una struttura produttiva in Puglia, un altro aiuto di Stato pari al 15% dell’investimento effettuato, la misura del bonus sud o del bonus ZES veniva automaticamente calcolato nella misura del 30%, dovendo rispettare l’intensità massima di aiuto del 45%.
La nuova Carta degli aiuti a finalità regionale
Come è noto, al fine di consentire ai singoli Stati membri di aiutare le zone svantaggiate a recuperare il rit