L’Agenzia Entrate ha aggiornato i termini e le modalità per il riversamento spontaneo del credito d’imposta ricerca e sviluppo. Il nuovo modello include la casella “Revoca Istanza”, consentendo al contribuente di revocare l’istanza trasmessa entro il 30 giugno 2024. La procedura è riservata a soggetti che hanno indebitamente utilizzato il credito, ma non è consentita per crediti derivanti da frodi o mancanza di documentazione. Proponiamo un ripasso dei casi in cui è possibile accedere a tale riversamento, delle modalità di trasmissione delle domande e delle relative scadenze.
Sono stati aggiornati con un nuovo provvedimento i termini contenuti in quello 1° giugno 2022, riguardante anche il modello per il riversamento spontaneo del credito d’imposta ricerca e sviluppo, insieme alle istruzioni e alle specifiche tecniche, in linea con quanto previsto dal legislatore con il decreto legge 145/2023; la nuova modulistica contiene la casella “Revoca Istanza” che consente al contribuente di revocare l’istanza trasmessa, originaria o sostitutiva, fino al 30 giugno 2024.
Il riversamento non è consentito per i crediti che originano da frodi o condotte simulate, oppure quando non si è in possesso della documentazione giustificativa del credito.
Il nuovo modello per il riversamento del credito d’imposta ricerca e sviluppo
Con provvedimento del direttore dell’Agenzia è stato approvato il nuovo modello per il riversamento del credito di imposta ricerca e sviluppo; la novità del documento emanato dalle Entrate prende atto che la nuova scadenza per la trasmissione telematica del modello è il 30 luglio prossimo, mentre i versamenti vanno effettuati entro il 16 dicembre o in tre rate di pari importo scadenti entro il 16 dicembre degli anni 2024, 2025 e 2026.
Le ultime due rate vanno maggiorate degli interessi al tasso legale (articolo 5, comma 1, Dl 145/2023).
La normativa di riferimento
La legge 29 dicembre 2022, n. 197, cd. legge di Bilancio 2023, pubblicata sulla G.U. n. 303 del 29 dicembre 2022, all’articolo 1, comma 271, stabilisce che i soggetti che abbiano indebitamente utilizzato in compensazione il credito di imposta per ricerca e sviluppo siano tenuti a inviare la richiesta di riversamento spontaneo del medesimo credito all’Agenzia delle entrate entro il 30 novembre 2023 (termine poi prorogato nel tempo).
Il successivo comma 272, stabilisce che le certificazioni relative alle spese per attività di ri